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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Licenziata mentre era in malattia, un tumore che ora la costringe a vivere in un hospice, piena di debiti, in attesa del Tfr e della liquidazione. È il caso di Anna Vitiello, insegnante di Scienze Motorie, 54 anni, torinese, che si è rivolta al sindacato Cub scuola e ricerca per chiedere assistenza. La docente ha scoperto nel 2017 di essere malata, ma ha continuato a insegnare e tre anni fa è passata di ruolo. “A dicembre 2022 – racconta l’insegnante – il cancro non mi permetteva più di fare tutte le ore di servizio pertanto feci partire la malattia, successivamente chiesi la visita collegiale per poter richiedere la pensione di inabilità al lavoro”. Il 5 ottobre è in effetti arrivata la dichiarazione di inabilità.

Due mesi prima era però scaduto il suo contratto in un istituto scolastico ed era rientrata nella sua scuola di appartenenza, l’Istituto Superiore Primo Levi di Tor...

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Con scoramento, nei centri antiviolenza, abbiamo appreso della lunga sequela di femminicidi avvenuti dai primi di settembre. Dall’inizio del mese sono stati sette in nove giorni su un totale di 83 donne nel 2021.

Lunedì è stata uccisa Sonia Lattari a Fagnano Castello, nello stesso giorno ad Agnosine, Giuseppina De Luca e ancora Rita Amenze, Eleonora Di Vicino, Angelica Saklis, Ada Rotini e Chiara Ugolini e prima di loro, tutte le altre. Piera Muresu invece è sopravvissuta ai due proiettili esplosi da Adriano Piroddu che poi si è suicidato. Dal suo letto d’ospedale, Piera (così ho letto su alcuni quotidiani), ha descritto lo sguardo del compagno che le stava sparando, senza vedere più in lei la compagna ma un’estranea, una nemica da colpire o abbattere a qualunque costo e a qualunque prezzo che sia lasciare figli orfani o affrontare il carcere o il suicidio. I femminicidi non calano e restano costanti negli anni, lo ripetiamo da anni. Si lavora ad un cambiamento culturale, si promulgano leggi e realizzano progetti per tutelare le donne ma le resistenze culturali restano fortissime. Ci sono anche a livello politico lacune e ritardi imperdonabili come quello del governo che non ha ancora varato il nuovo Piano Nazionale antiviolenza scaduto nel 2020. 

Antonella Veltri, presidente Dire ha commentato con amarezza i femminicidi che sono avvenuti negli ultimi giorni: “Non è più accettabile contare il numero dei femminicidi in Italia. È indispensabile che le istituzioni tutte si facciano carico della mattanza cui stiamo assistendo, con urgenza e concretezza. Dalla magistratura alle forze dell’ordine siamo tutte e tutti coinvolte/i – prosegue Veltri – Noi siamo in prima linea, ma i centri antiviolenza da soli non bastano. Tanto più che sta per chiudersi il 2021...

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Valeria Imperato

Quando è partita, nell’ottobre del 2015 in aereo per Bruxelles, Valeria ha pensato che si stava aprendo una nuova fase della sua vita: “Dicevo addio alla mia città, forse per sempre. E all’Italia”. Oggi Valeria Imperato, 31 anni, originaria di Bari, vive e lavora in Belgio, a Gent. Si occupa di microbiologia: “Non sarei mai andata via, ma l’ho fatto per realizzarmi professionalmente”.

Triennale in biotecnologie all’università di Bari, magistrale in biotecnologie industriali all’Università di Milano Bicocca, dottorato di ricerca in biologia presso l’università di Hasselt (Belgio), Valeria si è focalizzata sullo studio di piante e batteri per purificare ambienti inquinati da idrocarburi. “A differenza di molti expat il primo impatto con la mia nazione d’adozione non è stato così forte: ci ero già stata per l’Erasmus traineeship e avevo svolto parte della tesi in un laboratorio d...

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“Criticità” nell’utilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata vengono segnalati nella Relazione sull’analisi delle procedure di gestione dei beni sequestrati e confiscati, frutto del censimento della Commissione parlamentare Antimafia. Ad occuparsene è stato il IX Comitato, presieduto dal leghista Erik Pretto, e adesso il dossier arriverà in Parlamento. Nel lavoro si sottolinea come l’enorme patrimonio di 18.518 immobili e 2.929 aziende distribuiti in 2.176 Comuni rischia di andare disperso.

“Lo Stato non può permettersi di ignorare le criticità che rischiano di disperdere ed esaurire un enorme potenziale di crescita sociale ed economica”, si osserva nella relazione. Al 20 febbraio 2021, su 2.176 Comuni dove insistono beni, solo 795 dispongono delle credenziali e ben 1.381 non hanno accesso al sistema per valutare gli immobili: “Atteso che il 63 per cento dei comuni può non essere a conoscenza di avere immobili di cui richiedere l’assegnazione”, la Commissione, allegato alla relazione, ha anche messo a punto un Vademecum per gli enti locali sul riutilizzo e la valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati. Un “valido strumento operativo, un documento di orientamento per gli amministratori locali che intendano utilizzare, a fini sociali, i beni confiscati alla criminalità”, viene definito.

Nella relazione si sottolinea che “sono emersi numerosi profili critici” che “richiedono una pronta risposta della politica, sia sul fronte della predisposizione di adeguati provvedimenti legislativi sia sul fronte della sollecitazione dell’esercizio dei poteri da parte degli altri organi costituzionali (governo, Consiglio superiore della magistratura, pubbliche amministrazioni, enti locali)”. Il IX Comitato ha anche avanzato “proposte sistematiche e c...

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Altro che crisi: la pandemia fa la fortuna dei più ricchi. Anche in Italia, dove oggi stando al Global Wealth Report 2021 di Credit Suisse si concentrava a fine 2020 il 3% di tutti i “paperoni” del mondo: 1.480.000 persone, in aumento di 187mila rispetto agli 1.293.000 milionari (in dollari) contati nel 2019. Non solo: nell’anno del Covid sono aumentati a 3.560 (785 in più rispetto all’anno prima) pure i multimilionari con patrimonio superiore ai 50 milioni di dollari. Un incremento, spiega il documento redatto a giugno dalla banca d’affari svizzera, che testimonia ancora una volta come l’emergenza sanitaria abbia aumentato l’iniquità nella distribuzione della ricchezza tra la popolazione nazionale.

L’anno della pandemia, infatti, ha visto crescere specularmente anche il numero di persone in povertà assoluta. In Italia secondo l’Istat sono salite a 5,6 milioni, +20% rispetto a...

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A sinistra Francesca Lo Monaco D'Angelo

È scampata alla strage delle Torri gemelle grazie alla conserva di pomodoro. A volte per salvarsi la vita non serve avere clamorosi colpi di fortuna: bastano gesti comuni, normali, ordinari. È quello che è successo Francesca Lo Monaco D’Angelo, nativa di Alcamo, in provincia di Trapani. È finita a New York nei primi anni ’70, quando ancora adolescente ha seguito i suoi genitori dall’altra parte dell’oceano. Come milioni di siciliani emigrati, Francesca è arrivata nella Grande mela per rimanerci: studia, lavora, mette su famiglia. Fa carriera come manager di una grossa compagnia d’assicurazioni e alla fine realizza il suo sogno: lavorare dentro alle Torri gemelle di Manhattan. “Le Twin towers – racconta – non erano soltanto un’icona dello skyline di New York city. Certamente facevano parte della vita di tutti i newyorkesi, ma erano anche un punto d’arrivo: rappresentavano l’ambizione, ...

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Padre Puglisi

Il processo in esame riguarda l’omicidio del parroco della chiesa di San Gaetano nella borgata di Brancaccio, un sacerdote barbaramente ucciso a causa del suo impegno evangelico e sociale svolto in un quartiere periferico della città di Palermo, molto degradato e costretto a misere condizioni di omertà e di assoggettamento al potere mafioso locale. Padre Giuseppe Puglisi venne colpito alle spalle, attinto alla nuca da un unico colpo di pistola alle ore 20 e 40 circa del giorno 15 settembre 1993.

Stava rientrando a casa nel modesto appartamento sito nella locale Piazza Anita Garibaldi al civico 5 del quartiere di Brancaccio ed aveva appena raggiunto il portone esterno d’ingresso. Gli assassini lo avevano atteso in quel luogo. Rapida e silenziosa fu la sequenza del delitto. Il killer esplodeva il colpo con un’arma semiautomatica di calibro 7.65, munita di silenziatore e da una d...

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