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Ultimo aggiornamento il 18/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

A un anno dall’omicidio della psichiatra pisana Barbara Capovani per mano di un suo ex paziente, 503 psichiatri e professionisti della salute mentale sottoscrivono le riflessioni di un giovane psichiatra, Stefano Naim, “Basaglia si rivolta nella tomba”, e le trasformano in un appassionato appello a Mattarella. Scrivono: “In queste settimane si è celebrato il centenario di Franco Basaglia, psichiatra e intellettuale, ispiratore di quella legge che, mezzo secolo fa, ha cambiato per sempre nel nostro Paese l’approccio alla malattia mentale, portandoci all’avanguardia del mondo. Ma cosa penserebbe Basaglia della situazione attuale dell’assistenza psichiatrica italiana? I servizi di salute mentale hanno un’importanza cruciale […]. L’Italia non può permettersi di assistere impotente alla loro regressione, processo in atto da anni e vicino a un punto di non ritorno. E noi, operatori impegnat...

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Dall’ecobonus per gli alberghi alle misure per borse di studio e alloggi per gli studenti universitari passando per la creazione di un fondo per il digitale e velocizzazioni della Valutazione ambientale strategica. Sono alcune delle misure contenute nella bozza del nuovo decreto per l’attuazione del Piano di Nazionale di Ripresa e Resilienza e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri, con l’obiettivo di accelerare (e in alcuni casi completare) investimenti e riforme previste dal Pnrr. Stando all’ultimo monitoraggio, sui 51 obiettivi e traguardi da raggiungere entro fine anno per ricevere i fondi europei ne sono stati mandati in porto finora solo 14. Tra i 42 articoli della bozza anche la creazione di un comitato per la revisione della spesa e modifiche della normativa antimafia per mantenere i controlli ma evitare che si blocchino i cantieri.

Più facile il passaggio di professionisti nella pa – Niente penalizzazioni per i professionisti che accettano contratti a tempo con la Pubblica amministrazione per i progetti del Recovery: “per incentivare il reclutamento delle migliori professionalità” il decreto prevede che i professionisti possano mantenere l’iscrizione agli ordini di appartenenza e che, in ogni caso, non ci siano costi “a carico del professionista per la ricongiunzione” dei periodi contributivi in caso si opti per non rimanere iscritti alla relative casse di previdenza.

Il comitato per la revisione della spesa – Il governo intende tra il resto creare un “comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa“, presieduto dal Ragioniere generale dello Stato. Il comitato, cui partecipano dirigenti dei ministeri coinvolti, un componente della segreteria tecnica Mef, e rappresenta...

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Gli Stati Uniti e la “Great Resignation”

Negli Stati Uniti hanno già coniato un nuovo termine: la chiamano “Great Resignation”. Si riferiscono all’ondata di dimissioni dal lavoro che si verifica nel paese. Sui giornali si leggono infatti storie di dipendenti del settore dei servizi e della conoscenza, ben retribuiti ma in burn-out: già prima della pandemia lavoravano molte ore, guadagnavano bene, ma erano esausti e, soprattutto, non vedevano opzioni facili per cambiare la loro situazione. Il Covid-19 ha funzionato come un grilletto. In altri casi, invece, ragionando da una prospettiva più economica, si ricorda che il numero di “job quitting” può essere visto come indicatore di un mercato del lavoro in salute. E addirittura anche come un fattore di miglioramento in un sistema economico, se la riallocazione che segue le dimissioni comporta un aumento di produttività. 

I ...

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Vincenzo De Luca

Il governatore Pd della Campania, Vincenzo De Luca, è il sole del Sistema Salerno e le cooperative salernitane sono i pianeti che gli ruotano intorno. Così appare dal cannocchiale del ras delle coop salernitane, Fiorenzo ‘Vittorio’ Zoccola. Zoccola, quel Sistema, lo illustra con chiarezza nell’interrogatorio del 22 ottobre: “Esiste un accordo ben preciso tra le cooperative e la politica che è teso a garantire alle prime continuità lavorativa in cambio di voti”. E a chi andavano i voti? “La situazione è diversa tra le elezioni regionali e quelle comunali. Alle elezioni regionali vi è una pluralità di indicazioni di voto che proviene sia dai referenti in Consiglio Comunale delle cooperative sia da coloro che sono rappresentanti alla Regione (consigliere e governatore). Alle Comunali, invece, ogni cooperativa agisce per conto suo e fa riferimento al suo rappresentante in Consiglio Comunale”. Segue dettagliata mappa dei referenti politici, cooperativa per cooperativa. Una specie di ‘libro mastro’ del consenso nelle coop. Tutti fedelissimi della galassia De Luca, ça va sans dire. La mappa la traccia Zoccola: la coop il Leccio “fu costituita da Dario Barbirotti” (non indagato) già assessore comunale e già consigliere regionale, oggi in Europa Verde, che nel 2010 convinse Di Pietro a concedere il simbolo Idv a De Luca nonostante fosse imputato. La coop Lavoro Vero “fa capo a Dario Loffredo” (non indagato), primo eletto in consiglio con oltre 1800 preferenze in ‘Progressisti per Salerno’, la civica fondata nel 1993 da De Luca. Ma il presidente di questa coop “ha rapporti sicuramente anche con il sindaco Enzo Napoli” (indagato per turbativa d’asta). 

La coop San Matteo “venne creata con l’appoggio dei fratelli Ventura” e “il capo era Izzo Gianluca, cognato d...

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Duecento euro al mese nei call center. Supermercati che offrono “stage” con nessuna prospettiva di trasformarsi in assunzioni. Poco più di 500 per fare il “consulente finanziario” offrendo prestiti via telefono. Contratti che cambiano di anno in anno – e magari diventano part-time – con l’unico obiettivo di alleggerire gli stipendi. Turni da 10 ore al volante dei bus privati, anche se la paga è solo per 6 ore e mezza. Rimborsi che arrivano solo se il capo è “di buon umore”. E chi fa il vigilante in azienda è fortunato se prende 5,2 euro all’ora per 8 ore al giorno, che vuol dire meno di 1000 euro in busta paga: c’è chi ha un contratto peggiore, quello di portineria, che di euro ne prevede poco più di 2. Sono le storie raccontate dai lettori che hanno partecipato alla campagna No al lavoro sottopagato del fattoquotidiano.it 

LE TESTIMONIANZE

Sono autista di autobus per ...

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Tancredi Vella

“Terminati gli studi ho cercato un posto di lavoro ma ricevevo solo rifiuti. Mi sentivo in colpa e ho iniziato a deprimermi, ero ingrassato e vedevo tutto nero. Oggi ho ripreso il sorriso, faccio progetti, ho un quadro più chiaro dell’uomo che voglio essere. Questa spinta, però, l’ho trovata fuori dall’Italia”.

Tancredi Vella, 30enne originario di Ospitaletto, in provincia di Brescia, oggi vive e lavora a Malta dove si occupa di gestione del rischio e applicazione delle norme per un società di consulenza. Poco dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Brescia Tancredi ha iniziato a mandare curriculum come molti giovani laureati, e come molti di loro ha trovato ovunque le porte chiuse. “Dopo un anno sono riuscito a trovare uno stage in una società di consulenza bancaria di Milano – racconta –, nel frattempo avevo iniziato un master in risk management. Prendevo 800 euro...

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Mi chiamo Irene Ogiede, ho 25 anni e vivo proprio qui a Verona. Con l’elezione del nuovo segretario del Pd, Enrico Letta, è tornato in auge il dibattito sullo Ius soli e Ius culturae. Quel che però manca a far capire bene il quadro della situazione è il retroscena: vi è il dolore, la frustrazione e il senso di smarrimento di tanti genitori, ragazze e ragazzi che, come me, vivono nell’angoscia di non poter avere riconosciuti i propri diritti. Mia madre, Joyce, arrivò qui in Italia regolarmente nel lontano 1989 con l’intenzione di esercitare la professione di insegnante d’inglese. A nulla servirono i tentativi di provare ad ottenere l’equipollenza della laurea conseguita in Nigeria. Non potendo permettersi di affrontare le spese per integrare gli esami che le avrebbero consentito di ottenere il riconoscimento del titolo, dovette accontentarsi di un lavoro qualunque. Nel 1992 nacque mia ...

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